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Porto Selvaggio in Salento: Ecco cosa fare qui e dintorni

Porto Selvaggio è una delle località turistiche più belle del Salento ionico, vicino Nardò.

Trascorrere qui una vacanza significa godere non soltanto del mare cristallino, ma anche di incantevoli scorci paesaggistici, di tranquille passeggiate e di un relax autentico.

Nei dintorni si può scegliere di soggiornare in un camping, b&b, residence, resort e residence, come Porto Selvaggio Resort.

Cosa fare a Porto Selvaggio in Salento

Prima di partire per Porto Selvaggio è utile sapere cosa fare in questo luogo baciato dalla bellezza naturalistica.

Il mare è una delle attrazioni irrinunciabili, perché rappresenta una delle spiagge più incontaminate e iconiche del Salento. Le coste sono frastagliate, ma presentano piccole baie sabbiose, mentre proprio alle loro spalle si sviluppa una fitta vegetazione: la pineta, che è anche la riserva naturale omonima.

Per arrivare al mare bisogna percorrere circa 1 km a piedi e lasciare la macchina nell’unico parcheggio a pagamento (per tutto il giorno il costo è di 3 euro). Arrivati di fronte all’arenile vi si svelerà una spiaggia di ciottoli candidi, acqua trasparente e scogli bassi. Non manca la possibilità di tuffarsi da quelli più alti, tanto amati dai giovani che vi si arrampicano facendo a gara a chi riesce nell’impresa più spettacolare.

I fondali sono attraversati anche da sorgenti di acqua dolce, che è facile avvertire perché è leggermente più fredda di quella marina. Il livello del mare è basso, per cui la spiaggia è adatta anche a famiglie con bambini e ragazzi.

Potrete anche ritrovarvi a gustare un aperitivo a base di fichi d’india e prodotti tipici locali in uno dei piccoli bistrot costieri, che con il gusto inconfondibile della cucina tradizionale sapranno conciliare la vista del panorama e i profumi della riserva naturale.

Conoscere Porto Selvaggio significa anche avventurarsi alla scoperta della costa con diverse grotte, tra cui la Grotta Verde raggiungibile a nuoto o la Grotta Gaia, ma anche la grotta Uluzzu e la Grotta del Cavallo. Quest’ultima riveste un grande interesse archeologico, in quanto al suo interno sono stati ritrovati utensili e reperti antichissimi, risalenti pare all’uomo di Neanderthal e quindi all’Homo Sapiens.

La grotta non è accessibile, in quanto i lavori di scavo dello spessore sedimentario profondo circa 7,5 m sono ancora in corso. Si può, però, osservare da una cancellata quanto è affascinante questo scrigno di tesori vecchi di 120 mila anni. I reperti raccolti sono conservati presso il Museo della Preistoria di Nardò.

Un altro sito d’interesse archeologico a ridosso della costa e situato su un pianoro, è quello di Serra Cicora, sede di un’affascinante necropoli neolitica.

La riserva natura di Porto Selvaggio

Porto Selvaggio è un luogo ideale se amate misurarvi in percorsi alla scoperta del territorio.
I pini di Aleppo e le numerose specie di alberi che popolano una ricca macchia mediterranea, furono piantati intorno agli anni ’50 e oggi si hanno migliaia di ettari dove intraprendere rilassanti passeggiate.

Non si tratta, tuttavia, solo di relax, ma di andare alla scoperta di una natura rigogliosa con i sentieri indicati e percorribili non solo a piedi, ma anche in bicicletta e a cavallo.

Per voi escursionisti il suggerimento importante è quello di munirvi di scarpe adatte a sentieri impervi, per avventurarsi in tutta sicurezza con il trekking vista mare.

La riserva di Porto Selvaggio, infatti, si sviluppa su un’area di più di 6 km quadrati ed è caratterizzata dal sali-scendi della costa.

Sui punti strategici e che offrono un belvedere mozzafiato, insistono 2 delle torri storiche parte integrante di questo paesaggio: la Torre dell’Alto verso Gallipoli e la Torre Uluzzu in direzione di Porto Cesareo.

Entrambe sono monumenti storici e risalgono alla metà del ‘500. Fanno parte del noto sistema di controllo difensivo e di avvistamento contro le incursioni piratesche, che non di rado rischiavano di mettere in pericolo la popolazione con saccheggi. La Torre dell’Alto è quella meglio conservata, con una scalinata caratterizzata da 3 archi sottostanti. Oggi è in disuso, ma si può salire fino al piano superiore per ammirare la sua possenza e la bellezza dei dintorni. La Torre Uluzzu, utilizzata fino alla fine del ‘600, è invece in rovina e poco è rimasto della struttura originale. Il percorso che divide queste 2 torri è uno dei tanti che attira chi è interessato a una vacanza diversa, di avanscoperta e di fusione rigenerante con la natura.

I dintorni di Porto Selvaggio

Il parco naturale di Porto Selvaggio nasconde altri scorci suggestivi nei dintorni della baia omonima, come la Palude del Capitano. È un’area lacustre divenuta meta per gli uccelli che qui vengono a svernare.

La particolarità che la contraddistingue sono i fenomeni carsici con specchi d’acqua dove sono presenti sia sorgenti dolci che salmastre.
Il carsismo di questa parte di Porto Selvaggio è chiamato in dialetto “spunnulata”, che non ha un significato corrispondente in italiano.

Il termine vuole comunque indicare la presenza di grotte crollate su stesse che lasciano spazio a specchi lacustri del diametro di qualche metro.
In queste acque si sono sviluppate specie animali e vegetali estremamente rare, ma spettacolari.

Nella zona dove la costa si fa di nuovo scoscesa e con speroni di roccia, potrete immergervi nelle acque di una “spunnulata” a ridosso del mare, considerata sia dalla gente del luogo che dai turisti una vera e propria piscina naturale. Per vivere la movida di Porto Selvaggio basta recarsi nella vicina Santa Caterina, dove ci sono numerosi locali nei quali gustare la cucina tipica, ballare e divertirsi in un’atmosfera festosa, conviviale e accogliente come la gente di questi luoghi.